Approfondimenti

News Studio Orio Dentista a Verona

Perimplantite

Gli impianti in ambito odontoiatrico sono tra gli elementi di cura ed estetici che in questi ultimi decenni hanno fatto passi da gigante, proponendo soluzioni sempre più precise, materiali sempre più raffinati e resistenti.

Come ogni elemento “estraneo” presente nella nostra bocca, esso va seguito adottando alcuni accorgimenti per prevenire situazioni fastidiose e dolorose che possono sfociare in casistiche infettive di un certo rilievo.

Tra le infezioni più frequenti e più delicate che possono colpire con un certo rischio il cavo orale, rovinando anche l’estetica del nostro sorriso, vi è la perimplantite causata dal biofilm batterico.

La perimplantite è una patologia che causa la progressiva perdita della struttura ossea attorno agli impianti dentali, molto simile alla parodontite ma ahimè molto più “rapida” nel suo decorso e se non riconosciuta per tempo in grado di minare la salute non solo degli impianti ma di tutta la bocca.

Semplici segnali come sensibilità accentuata, sanguinamento, cattivo sapore in bocca possono essere dei campanelli di allarme ai quali dare ascolto con una certa tempestività chiedendo al proprio medico dentista. Il sempre maggior numero di impianti dentali che vengono utilizzati porta di conseguenza a un maggior numero di casi con complicazioni perimplantari, la cui gestione rimane uno dei principali problemi nel campo dell’implantologia.

La maggior parte delle soluzioni attualmente disponibili sul mercato non sono in grado di rimuovere completamente il biofilm.



Qui allo Studio Dentistico Stefano Orio di Verona raccomandiamo di eseguire dei trattamenti periodici con GALVOSURGE, un nuovo sistema elettrolitico che creando bolle di idrogeno all’interno della nostra bocca riesce a sollevare la matrice del biofilm da tutte le zone dell’impianto.

Si tratta di un trattamento che se programmato su base periodica insieme al proprio medico è in grado di ridurre drasticamente l’insorgere della perimplantite.

Contatta la Segreteria dello Studio Dentistico Stefano Orio di Verona per ulteriori approfondimenti.

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Long Covid

COS'E'?
Il LONG COVID viene definito come l'insieme dei sintomi che si sviluppano in seguito ad un infezione da COVID-19 e che perdurano per mesi.
Si stima che 1 paziente su 10 abbia sintomi che continuano oltre le 12 settimane. Colpisce con la stessa frequenza adulti e bambini.

QUALI SONO I SINTOMI PIU' FREQUENTI?
I sintomi più comuni oltre i 6 mesi dal contagio sono:
• Fatica
• Fiato corto (Dispnea)
• Dolori articolari
• Sintomi neurologici
• Disturbi del sonno e dell'umore

COSA PUO' FARE PER TE IL FISIOTERAPISTA?
Il Dott.Gabriele Maggi, fisioterapista, che riceve presso lo Studio Dentistico Stefano Orio di Verona potrà aiutarti a gestire i sintomi impostando una riabilitazione personalizzata e ti seguirà nel progressivo recupero delle attività quotidiane.

Il fisioterapista ti aiuterà attraverso una pianificazione delle attività e dei momenti di riposo volta ad evitare affaticamento eccessivo (PACING). Il trattamento includerà inoltre esercizi di ginnastica respiratoria per permetterti di combattere i problemi respiratori.

TORNERO' MAI COME PRIMA?
Quando i tuoi sintomi andranno via via migliorando, sarà possibile incrementare gradualmente le attività. Insieme al tuo fisioterapista potrai costruire una routine settimanale che ti riporterà gradatamente a livelli di attività normali.

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Incidenti ai denti dei ragazzi

In vacanza può capitare ancora più spesso del solito che, passando molto tempo all’aperto, un bimbo o un ragazzo possano incorrere in una qualche caduta che comporti un trauma della bocca.
Spesso queste situazioni finiscono con l’interessare anche i denti. Prima riusciamo ad occuparcene e più probabilità abbiamo di salvare il dente che ha subito il trauma, ricordando ovviamente il fatto che se il dente è da latte (deciduo) ci sono sempre maggiori possibilità di intervento rispetto ad un dente definitivo.

A prescindere da qualsiasi situazione la velocità di intervento è premiante.
Per prima cosa la ferita va sempre risciacquata con acqua fredda e tamponata con una garza sterile nel caso di sanguinamento, prevedendo anche un impacco di ghiaccio sulle parti interessate, in maniera da sgonfiare i tessuti interessati e “anestetizzare” le parti sottoposte al dolore.

Questi incidenti, a seconda della gravità dell’impatto, possono causare:

• la frattura e la perdita di un frammento della corona del dentino.
Generalmente si tratta dei denti anteriori e capita nei primi anni di vita, quindi su denti decidui (da latte). Ottimo accorgimento è quello di inserire il frammento del dente in acqua fisiologica o latte per poi portarlo al proprio dentista che tenterà di rimetterlo
• la frattura degli incisivi (corona o radice).
La situazione in questo caso è senza dubbio tra le più serie e l’intervento del dentista risulta molto urgente per evitare che venga intaccata la polpa del dente, evitandone così la “necrosi”.
• la lussazione del dente consiste nello spostamento del dente, che sia verso le labbra o verso la lingua. A seconda del grado di tale spostamento (<50%), la polpa del dente può rimanere vitale.
Per i bimbi più piccoli che hanno una struttura ossea alveolare piuttosto elastica, può risultare sufficiente riportare il dente in sede con una semplice pressione con le dita. Se possibile rivolgersi ad uno specialista.
l’estrusione del dente capita quando il trauma fa uscire il dente dalla sua sede nell’osso.
l’intrusione del dente avviene quando col trauma il dente viene spinto all’interno dell’osso, risultando “nascosto” e più piccolo
l’avulsione del dente è la peggiore delle ipotesi perché consiste nel distacco completo del dente che comprende anche il legamento. In questo frangente la capacità di intervenire in tempi ridottissimi (meno di 1 ora) risulta determinante per riuscire a ridurre le conseguenze

Ognuna di queste dinamiche, differente per gravità, comporta comunque interventi di una certa urgenza da parte di persone competenti, che attraverso operazioni manuali o meccaniche cercano di ripristinare la situazione pregressa o quanto meno limitare le complicazioni derivanti da questi avvenimenti.
Come sempre un po’ di prevenzione e/o calcolo del rischio sono gli alleati giusti, specialmente nel caso dei bimbi più piccoli che dipendono totalmente dalle nostre azioni e dalle nostre scelte: fasciatoi bassi, seggioloni ben regolati sono ad esempio soluzioni idonee ai casi più comuni che vengono registrati.
In età più avanzata accorgimenti come l’uso di paradenti o di caschetti protettivi in certe attività sportive sono senza dubbio gli strumenti più adatti per limitare conseguenze che come abbiamo già detto se avvengono sui denti definitivi sono difficilmente gestibili e recuperabili.

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Cefalea cervicogenica

La cefalea (o mal di testa) è un problema tanto comune quanto invalidante. La cefalea cervicogenica (di origine cervicale) in particolare rappresenta circa il 20% delle cefalee ricorrenti ed è un disturbo molto comune fra le persone che ricorrono al fisioterapista.

Questo disturbo infatti risponde bene al trattamento fisioterapico ed è individuabile grazie alle seguenti caratteristiche:

• Intensità da moderata a forte
• Origina solitamente dalla zona cervicale alta e/o dalla nuca
• Può estendersi fino alla zona frontale restando però sempre dallo stesso lato della testa
• Possono essere presenti dolori in zona orbitale

Inoltre, le posizioni del collo mantenute per un tempo prolungato o i movimenti ripetuti possono accentuare i sintomi (Es. lavoro al computer).

La valutazione fisioterapica è in grado di individuare le cause del problema andando a verificare la presenza di alterazioni posturali, disfunzioni articolari e muscolari e di trattarle efficacemente mediante terapia manuale e rinforzo muscolare specifico.

Oltre alle cause strutturali, esistono numerosi fattori contribuenti come affaticamento, stress, qualità del sonno, alimentazione, ecc... che possono influenzare il quadro clinico.

Il fisioterapista pertanto, oltre a curare l'aspetto fisico, sarà in grado di aiutarvi nella gestione quotidiana della problematica con indicazioni e consigli pratici.

Il Dott. Gabriele Maggi, come tutti gli altri collaboratori della sezione di Consulenza Medica, riceve presso lo Studio Dentistico Stefano Orio di Verona previo appuntamento


BIBLIOGRAFIA
Agince M. The diagnostic validity of the cervical flexion-rotation test in C1-C2 related cervicogenic headache. Manual Therapy 2007.
Bogduk N. the anatomical basis for Cervicogenic Headache. Journal of manipulative and physiological Therapeutics 1992.

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Blocco cervicale acuto (torcicollo)

Torcicollo” è un termine generico che sta ad indicare una condizione di dolore cervicale acuto caratterizzata da una posizione protettiva del collo che appare pertanto “storto”.
Sebbene la presentazione di sintomi possa sembrare simile, le cause del problema possono essere diverse, così come le soluzioni.
Il fisioterapista Dott. Maggi Gabriele, presso lo Studio Dentistico Stefano Orio di Verona, mediante una valutazione accurata, è in grado di individuare la fonte dei sintomi e la soluzione di trattamento più adeguata.

Nella maggior parte dei casi possono essere distinti in particolare due quadri clinici:

1) Blocco cervicale acuto dopo un movimento improvviso o posizione mantenuta dormendo.
2) Blocco cervicale con evoluzione lenta in diversi giorni, dovuto a posizioni scorrette mantenute a lungo.

Nel primo caso il paziente, tipicamente giovane, lamenta dolore ben localizzato nella parte cervicale medio-alta e deviazione laterale del capo. Correggere la posizione risulta inizialmente impossibile e doloroso. Il trattamento fisioterapico tuttavia è molto efficace e tramite tecniche di mobilizzazione o manipolazione si possono ottenere risultati immediati.

Nel secondo caso il paziente, solitamente di mezza età, lamenta un dolore profondo e diffuso che può estendersi alla scapola e al braccio. La sensazione è più di rigidità che di blocco totale e il decorso in questo caso si rivela decisamente più lungo. Tuttavia è possibile correggere la posizione del collo e ridurre significativamente il dolore in 3-4 giorni mediante tecniche di trazione cervicale e mobilizzazione. La manipolazione invece non è indicata in questi casi.

In entrambi i casi sarà comunque opportuno effettuare una valutazione posturale globale, rinforzare la muscolatura deficitaria ed adottare posizioni ergonomiche per prevenire recidive.

Esistono altresì ulteriori cause di natura neurologica o reumatologica che potrebbero comportare blocchi cervicali, complicando la valutazione. In ogni situazione la regola fondamentale è quella di affidarsi a professionisti qualificati come il Dott. Maggi, uno dei diversi professionisti della sezione Consulenza Medica disponibili su appuntamento presso lo Studio Dentistico Stefano Orio di Verona


BIBLIOGRAFIA
1. Maitland. GD. Acute locking of the cervical spine. Aust. J. Physiotherapy 1978. XXIV, 3. September.
2. Mc Nair JFS. Acute locking of the cervical spine. In: Grieve GP, ed. Modern manual Therapy of the vertebral column. Edinburgh: Churchill Livingstone; 1986.
3. Saal JS, Saal JA., Yurth EF. Nonoperative management of herniated cervical intervertebral disc with radiculapathy. Spine 1996. 21,1877-1883.

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La dieta ai tempi del Covid-19

In questo periodo surreale in cui le nostre vite sono state interrotte e la maggior parte di noi si trova tutto il giorno in casa, il rischio è quello di mangiare male, per noia o per sconforto, abbandonando gli ottimi presupposti che magari avevamo preso a inizio anno. Abituati come siamo a correre tutto il giorno tra i mille impegni ci ritroviamo frenati, immobili, in attesa.

Gli errori più comuni che possiamo commettere sul piano alimentare sono la destrutturazione dei pasti, il classico spiluccare durante la giornata e cercare conforto in cibi poco salutari. Considerando l’inattività fisica dovuta a questo periodo di “reclusione” e l’impossibilità di svolgere attività sportive, vien da sé che si riduce il nostro dispendio energetico ed è quindi bene ponderare le nostre scelte alimentari.
Di solito siamo abituati ad avere poco tempo per cucinare, per mangiare, per fare attività fisica. Approfittiamo allora di questo tempo a disposizione per apprendere o riscoprire sane abitudini, sia alimentari che motorie (da fare in casa, ovviamente!). Approfittiamone per aprire un libro o un blog di cucina, diamo spazio alla creatività scoprendo nuove ricette gustose e salutari. Per quanto riguarda le scelte alimentari consiglio di abbondare con le verdure nella preparazione dei pasti, in modo da contenere l’apporto calorico totale e aumentare così l’introito di sostanze benefiche per la salute. Via libera quindi a sughi vegetali, polpette di legumi, burger vegetali, verdure gratinate, etc. Preferire vegetali ricchi di vitamina C come fragole, agrumi, pomodori, broccoli e cime di rapa. La vitamina C rafforza il sistema immunitario così come la vitamina D che troviamo invece nei latticini, nelle uova e nel pesce. Nei cereali integrali (riso integrale, pasta integrale etc.) troviamo selenio, zinco e fibra alimentare, che sono importanti alleati per la salute. Importantissime anche le spezie che non devono mancare in una dieta sana e saporita. Evitiamo invece di iniziare diete troppo restrittive in questo periodo, siamo infatti già sottoposti ad un intenso carico di stress, non è il caso di aumentarlo con una dieta troppo rigida.
Approfittiamo di questo periodo, in cui siamo più attenti al tema della salute, per prenderci più cura di noi e del nostro sistema immunitario, stando in casa abbiamo la possibilità di ristabilire l’ordine delle priorità e di attribuire la giusta importanza alla nostra alimentazione.

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Salute orale in vacanza!

L'igiene della tua bocca non deve andare in vacanza!

Specialmente quando siamo lontani da casa e dalle nostre abitudini quotidiane è necessario mantenere alto il livello di attenzione perché la salute orale non va trascurata.

Qui di seguito proponiamo alcuni consigli che ti aiuteranno a ritornare col sorriso:

  • Utilizzare la stessa tipologia di spazzolino che siamo soliti avere a casa. Un dispositivo acquistato all’ultimo momento con caratteristiche diverse può essere meno efficace nel rimuovere la placca batterica dai tuoi denti o infiammare le gengive.
  • Proteggi la testa dello spazzolino con un contenitore adatto per evitare che entri in contatto con altre superfici.
  • Assicurati che il contenitore dello spazzolino contenga dei fori per far circolare l’aria ed evitare contaminazioni batteriche.
  • Ricordati al tuo ritorno di pulire adeguatamente lo spazzolino se deve essere riutilizzato. Lascia asciugare bene all'aria le setole perché se rimane bagnato i batteri proliferano.
  • Non scordarti la pulizia tra un dente e l’altro con ciò che ti è più comodo tra filo interdentale e scovolini dentali.
  • Dopo ogni pasto ed in mancanza dello spazzolino, mastica una gomma senza zucchero con lo xilytolo; aiuta a rimuovere i residui alimentari dai denti oltre a fungere come antiacido.
  • Con questo caldo e quando si ha sete può esserti utile bere del tè verde non dolcificato visto che aiuta a distruggere i batteri che causano carie ed infiammazioni.

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Anche la nostra pelle va in vacanza

Istruzioni per la cura della pelle durante le vacanze
Ecco alcuni semplici consigli per avere cura della nostra pelle anche in vacanza e ridurre al minimo i danni causati dal sole, godendoci una sana abbronzatura senza accelerare troppo l'invecchiamento cutaneo.

  • Prima di partire, preparare la pelle all’esposizione con uno scrub leggero e non aggressivo, rimuovendo le cellule morte. La pelle sarà più luminosa e l’abbronzatura più uniforme. Sarebbe consigliabile riuscire a fare delle sedute anche in vacanza, l'ideale infatti è uno scrub ogni 7/8 gg. per favorire il rinnovamento cellulare.
  • Mantenere anche in vacanza le abituali buone abitudini di detersione ed idratazione, utilizzando prodotti che già avete “testato” a casa. In commercio si trovano molti prodotti in confezioni più piccole “da viaggio” che possano essere portate in vacanza con noi, anche in aereo dove ricordiamoci ci sono limitazioni di quantità ben precise.
  • Usare una protezione solare a partire almeno da schermo spf 30. Una protezione alta non ostacola affatto l’abbronzatura ma contribuirà a renderla più duratura ed uniforme, facendo in modo che la pelle non appaia disidratata,”asciugata dal sole”. L'ideale è utilizzare una protezione spf 50 su viso, contorno occhi e decolletè che sono le zone più delicate; non vi scotterete ed eviterete tante rughe in più! Ricordatevi di applicare la protezione anche sulle gambe e sui piedi che sono zone più delicate di quanto crediate, evitando di peggiorare eventuali problemi di capillari e vene già evidenti! Ricordatevi di rinnovare l'applicazione della crema durante il giorno ed a fine giornata applicate una buona crema doposole lenitiva per il corpo e per il viso.
  • Evitare l'esposizione solare nelle ore centrali più calde! Sembra il solito banale consiglio ma il sole di questo periodo è davvero moto potente dalle 12 alle 16 ed è meglio stare a riparo sotto l'ombrellone.
  • Ricordatevi di bere sempre molta acqua o mangiare frutta e verdura durante il giorno perché mantenersi idratati è importante per tutto l’organismo, anche per la bellezza e la salute della pelle.

Al vostro ritorno venite a trovarci! Vi suggeriremo la migliore soluzione per completare un ciclo di biorivitalizzazione per viso e decolletè che possa ridare l'idratazione e la compattezza inevitabilmente perse con l'esposizione solare, attenuando le microrughe o altri inestetismi.

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Bocca secca

Di cosa si tratta
Recentemente presso lo Studio Dentistico Stefano Orio di Verona abbiamo diagnosticato e risolto ad una nostra paziente un problema molto fastidioso, la cosiddetta “bocca secca”. Si tratta di una situazione piuttosto diffusa che, se a prima vista può sembrare poco più di un fastidio, in realtà può se trascurata arrivare limitare o impedire di sentire il sapore di ciò che si mangia, incidendo negativamente anche sulla salute dei denti.

Se la produzione di saliva si riduce con una certa progressione, la “bocca secca” può causare problemi perché la saliva è uno dei primi elementi in grado di contrastare per esempio la formazione delle carie. Infatti essa limita la proliferazione dei batteri ed aiuta a muovere le particelle di cibo; serve anche a migliorare il senso del gusto e a facilitare masticazione e deglutizione. Infine gli enzimi contenuti nella saliva sono fondamentali per una regolare digestione.

Sintomi
I sintomi tipici della “bocca secca” rientrano in questo elenco:

  • sensazione di bocca asciutta e appiccicosa
  • problemi di masticazione, deglutizione, degustazione
  • insensibilità verso i gusti dei cibi
  • difficoltà nel parlare
  • sensazione di bruciore in bocca
  • sensazione di asciutto in gola
  • labbra screpolate
  • lingua secca e ruvida
  • ulcere in bocca
  • predisposizione allo sviluppo di infezioni in bocca e sulle labbra
  • alito cattivo
  • aumento di placca e carie

Cause
Il termine medico che indica la bocca secca è “xerostomia” e altro non è che la sensazione che non ci sia sufficiente saliva nella bocca. Le cause più comuni sono concomitanza di utilizzo di farmaci e/o terapie:

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  • Farmaci. Più di 400 farmaci possono manifestare come effetto collaterale la xerostomia. Tra i farmaci che con maggior probabilità provocano la bocca secca ricordiamo:
    • gli antidepressivi e gli ansiolitici,
    • gli antistaminici,
    • i decongestionanti,
    • gli anti ipertensivi, diuretici compresi,
    • gli antidiarroici,
    • i miorilassanti,
    • i farmaci per l’incontinenza urinaria,
    • i farmaci per il morbo di Parkinson.
  • Naso congestionato: Respirare con la bocca mentre si dorme può causare una riduzione della lubrificazione orale e di conseguenza anche il russamento può contribuire al problema.
  • Chemioterapia: I chemioterapici possono alterare la composizione e la quantità di saliva prodotta, provocando la secchezza della bocca.
  • Radioterapia: La radioterapia alla testa e al collo può danneggiare le ghiandole salivari, causando una consistente diminuzione della produzione di saliva.
  • Lesioni ai nervi. Una lesione o un intervento chirurgico che causa danni ai nervi della testa e del collo è anche in grado di provocare la xerostomia.
  • Altre patologie. La bocca secca può essere provocata da determinate patologie (o terapie), come la sindrome di Sjögren, HIV e il diabete di tipo 2.

Fattori di rischio
L’invecchiamento non è una causa diretta di bocca secca, ma gli anziani ne sono tendenzialmente più soggetti dato che

  • assumono con maggior probabilità farmaci che possono provocare problemi di xerostomia,
  • corrono maggiori rischi di soffrire di problemi di salute in grado di causare la bocca secca (come il diabete di tipo 2).

Il fumo ovviamente tende a peggiorare i sintomi e lo stato di malessere.

Cura e terapia
Il trattamento del disturbo è strettamente legato alla causa e, per questo motivo, è essenziale un’accurata diagnosi:

  • Se il disturbo fosse causato da un farmaco, quando possibile verrà modificato il dosaggio o verrà cambiata la terapia, cercando un approccio che non causi la riduzione della produzione di saliva.
  • In caso di diabete sarà probabilmente necessario un miglior controllo glicemico, attraverso insulina e/o farmaci ad uso orale.
  • Se le ghiandole salivari fossero ancora in grado di produrre saliva, potrebbe essere consigliato di ricorrere a farmaci come pilocarpina, che stimolano la produzione di saliva.

Più in generale può essere utile il ricorso a un sostituto della saliva (si tratta in genere di gel, acquistabile in farmacia).
Determinante in questa fase risulta mantenere una buona igiene orale, per ridurre il rischio di problemi dentali, programmando periodici controlli dal dentista.

Stile di vita e rimedi pratici
Quelli che proponiamo di seguito sono consigli che i Medici dello Studio Orio di Verona hanno messo a punto e che possono aiutare ad alleviare i disagi causati dalla xerostomia, mantenendo i denti in buona salute.

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  • Bere acqua durante i pasti faciliterà masticazione e deglutizione, aumentando anche la percezione del gusto.
  • Evitare gli alimenti zuccherati o acidi, perché favoriscono le carie ai denti.
  • Evitare gli alimenti speziati o salati che possono far male alla bocca.
  • Masticare un chewing gum od una caramella senza zucchero può aiutare a stimolare la produzione di saliva.
  • Ridurre l’assunzione caffeina, che può far seccare molto la bocca.
  • Ridurre l’assunzione di alcolici, che causano irritazione e disidratazione.
  • Smettere di fumare.
  • Bere frequentemente qualche sorso d’acqua o tenere in bocca un cubetto di ghiaccio per idratare la bocca.
  • Provare i sostitutivi della saliva in vendita in farmacia senza ricetta.
  • Evitare o ridurre farmaci da banco in grado di peggiorare il problema, come antistaminici e i decongestionanti nasali.
  • Abituarsi a respirare con il naso, anziché con la bocca.
  • Lavare delicatamente i denti almeno due volte al giorno passando il filo interdentale.
  • Usare un dentifricio a base di fluoro, facendosi aiutare nella scelta dal dentista.
  • Usare un colluttorio a base di fluoro o un gel a base di fluoro prima di andare a dormire. Devono essere senza Alcol!
  • Di notte usare l’umidificatore nell’ambiente in cui avviene il riposo.

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Lo Xilitolo

Lo Xilitolo è un additivo alimentare, codificato come E967 e conosciuto qui in Italia quasi esclusivamente per l’utilizzo nei chewing gum e nei dentifrici. Nella realtà viene considerato come un’alternativa allo zucchero (saccarosio) venendo definito come dolcificante naturale perché si trova naturalmente in frutta, verdura ed è artificialmente prodotto da materiali vegetali ricchi di Xylan come la betulla.

Scoperto da chimici francesi e tedeschi verso la fine del XIX secolo, divenne presto popolare come dolcificante adatto ai diabetici visto che non avrebbe impatto sui livelli di insulina presenti nel sangue.

Da uno studio Finlandese di valutazione dell’efficacia dello xilitolo sulla riduzione della placca dentale nel 1970, è stato poi globalmente accettato in ambito medico e dentistico, approvato dalla US Food and Drug Administration e l’American Academy of Pediatric Dentistry.

Il funzionamento dello Xilitolo consiste nel bloccare l’azione nociva dei batteri sullo smalto dentale, limitando il batterio responsabile della formazione della carie e proteggendo lo smalto stesso. Considerando poi che ha un apporto calorico inferiore del 40% rispetto allo zucchero bianco, oggi viene visto come una soluzione per combattere l’utilizzo smodato del saccarosio e le sue molteplici e riconosciute conseguenze negative.

Lo Xilitolo è composto da polioli che sono degli ibridi di molecole di zucchero e di alcool e che per loro struttura e conformazione sono in grado di stimolare i recettori del sapore dolce presenti sulla lingua.

Attualmente lo Xilitolo viene riconosciuto in più di 35 paesi che ne hanno approvato l’uso negli alimenti, nei prodotti farmaceutici e nei prodotti per la salute orale, principalmente in gomme da masticare, dentifrici, sciroppi.

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Bocca, naso ed orecchie.....

Probabilmente non tutti sanno che bocca, naso ed orecchie sono strettamente legati!

Fino agli anni ’70, pediatri e dentisti concordavano sulla necessità di aspettare la fine della crescita e l’arrivo dei denti permanenti prima di correggere le malocclusioni dentoscheletriche. Oggi invece su questi difetti si preferisce agire non appena identificati e comunque prima possibile, sin dai tre anni di vita!

Ma quali sono realmente i legami tra bocca, naso ed orecchie?

I bambini che respirano solo con la bocca mostrano, oltre ad una progressiva riduzione delle cavità nasali, uno sviluppo limitato della parte superiore della bocca (mascellare superiore) con relativa disfunzione dell’apparato uditivo che risulta poi più soggetto ad infiammazioni frequenti come l’otite, di cui i nostri bambini soffrono sempre più frequentemente.

L’ ipertrofia delle adenoidi e delle tonsille rappresenta una delle cause più comuni di ostruzione nasale e oro-faringea in età infantile, in grado di alterare la crescita, la posizione dei mascellari e la morfologia del viso.

Perché intervenire precocemente?
Con l'espansione rapida stiamo agendo sul palato, che è il “tetto” della bocca nonché il “pavimento” del naso. Così facendo diminuiamo significativamente le resistenze nasali al passaggio del flusso aereo e interrompiamo tutta quella catena di eventi che porta ad alimentare una ipertrofia delle adenoidi e delle tonsille.
Un bimbo che respira bene sarà potenzialmente un adulto sano e con una armoniosa morfologia del viso; quindi oggi suggeriamo di intervenire con una certa precocità nel risolvere queste problematiche, anticipando così i tempi ed evitando complicazioni. Lo Studio Dentistico Stefano Orio di Verona è in grado di analizzare ogni singolo caso ed elaborare un programma personalizzato per riportare questi importanti “strumenti” che gestiscono tre dei nostri sensi a rapportarsi in maniera equilibrata.

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